L’ambizione della pinsa è di essere protagonista del pasto, e per questo è normale interrogarsi sui migliori abbinamenti, soprattutto quando si cucina per altre persone: meglio una versione vegetariana o con salumi? È preferibile una proposta creativa e audace o si resta ancorati alla tradizione?
Noi la produciamo, e siamo orgogliosi della posizione che ha conquistato nelle case, nei locali e, ovviamente, all’interno delle pizzerie e delle pinserie. Ma non possiamo neppure dimenticare che la pinsa è anche un’ottima alternativa al pane per l’accompagnamento di altri cibi, meglio ancora se impreziosita da un filo d’olio e un pizzico di sale. In altri termini, può essere il protagonista della serata o un coprotagonista discreto, ma pur sempre gustoso. In quest’ultimo caso, il dubbio del condimento non si pone.
Proporre una pinsa bianca ha certamente una sua logica, perché in Italia siamo soliti accompagnare con il pane buona parte dei secondi e dei contorni, e talvolta sostituiamo al pane la focaccia come alternativa pregiata. Perché, allora, non fare lo stesso con la pinsa?
Pinsa Vs Focaccia: stesso ruolo, ma qualche differenza importante
Se la pinsa viene usata per accompagnare altri piatti, non è più possibile fare il confronto con la pizza. In questo caso, il paragone (o la sfida) è tra pinsa e focaccia, che hanno molti punti in comune.
La focaccia è un alimento di accompagnamento per eccellenza ed è certamente più versatile della pizza: quest’ultima, infatti, difficilmente assiste altri piatti, preferendo un ruolo da assoluta protagonista. La focaccia può esserlo o non esserlo, a seconda dei casi e dei gusti.
Come per la pizza, esistono centinaia di varianti di focaccia, tutte più o meno localizzate a livello geografico (la più nota è quella genovese). La pinsa invece ha una localizzazione molto precisa (Lazio, Roma) e il suo elemento peculiare è il mix di farine che ne determina gusto, consistenza, digeribilità e un apporto calorico molto contenuto. Queste caratteristiche hanno determinato il successo della pinsa come piatto protagonista del pasto, ma possono fare altrettanto anche se lo si considera un accompagnamento di altri cibi e alimenti. La pinsa diventa così un’alternativa leggera e gustosa sia al pane che alla focaccia. Considerando che, senza pretese di scientificità, l’apporto calorico della pinsa è di circa i 2/3 di una normale pizza, una rapporto analogo può valere nei confronti della focaccia.
Il rischio è solo uno: che piaccia troppo
Con la pinsa c’è solo un rischio: che la sua bontà la trasformi immediatamente nel protagonista del pasto, eclissando gli altri piatti. Affinché ciò non accada, le possibilità sono due: lasciarla bianca o usare condimenti leggerissimi per non oscurare il piatto protagonista.
Tra i condimenti che si possono usare, il primo è senza dubbio l’olio d’oliva, seguito dal rosmarino fresco tritato, l’origano secco o il basilico fresco. Un ulteriore passo avanti in termini di gusto, ma sempre con cautela, è l’uso di pomodorini o olive, che doneranno un tocco di sapore in più senza risultare troppo aggressivi. Meglio evitare condimenti forti come l’aglio o il peperoncino o, in generale, arricchirla troppo, poiché in tal caso rischierebbe di diventare più attraente di molte pietanze che dovrebbe accompagnare; non sarebbe semplice da spiegare a chi ha trascorso un pomeriggio ai fornelli.
Insomma, l’unico vero rischio è che la pinsa piaccia troppo. Tenetene conto.