La cucina italiana riflette la ricca storia e la varietà geografica della penisola. Nel corso dei secoli, ha dato vita a una vasta gamma di piatti iconici che narrano le sue tradizioni e la sua cultura, per poi diffonderle in tutto il mondo.
Ma cosa possiamo dire della pinsa italiana al di fuori dei confini in cui è nata? Sta replicando, o può replicare il successo dei più illustri predecessori, tra cui ovviamente la pizza?
Varietà, gusto e grandi materie prime: i segreti dalla cucina italiana
Tra tutte le caratteristiche distintive della cucina italiana, la principale è la diversità, frutto di secoli di influenze culturali e di tradizioni regionali che si sono mescolate per creare una cucina ricca e apprezzata in tutto il mondo. Ogni regione ha i suoi piatti, ingredienti e tecniche di preparazione che riflettono la storia movimentata della penisola, con le sue numerose influenze culturali, dalle civiltà antiche ai popoli invasori, che hanno lasciato il segno sulla gastronomia del Paese.
Oltre a esportare piatti iconici come la pizza e la pasta, la cucina italiana gode di un’altissima reputazione internazionale ed è vista come un simbolo di gusto, qualità e convivialità. Secondo Statista, più del 40% degli americani visita un ristorante italiano almeno una volta al mese; inoltre, ci sarebbero negli Stati Uniti più di 70 mila pizzerie o ristoranti italiani (pasta restaurant).
Oltre ad essere conosciuta per i suoi piatti, la cucina italiana è considerata un riferimento per la sua capacità di esaltare il gusto delle materie prime anche con ricette semplici, salutari e poco elaborate. Questo approccio alla cucina, basato sull’uso di ingredienti freschi e di alta qualità, è diventato uno dei tratti distintivi della cucina italiana all’estero.
La pinsa italiana all’estero: il percorso è già iniziato
Parliamo di pinsa italiana per due motivi: il primo, ovvio, è per sottolineare la sua origine geografica; il secondo è perché da diversi anni, ormai, ha grandi ambizioni internazionali. Ma quanto è realistica la possibilità che, dandogli il dovuto tempo, la pinsa si affianchi alle grandi icone delle cucina italiana nei mercati esteri?
Come diciamo spesso in questi casi, siamo ovviamente di parte; tuttavia, quello che vediamo ci fa essere ottimisti per un motivo molto semplice: il trend della cucina equilibrata ma gustosa, che ha reso la pinsa celebre in Italia, è universale, non conosce confini né culture.
Inoltre, e qui troviamo un punto di contatto importante con la pizza, la pinsa si abbina a ogni tradizione gastronomica del mondo. Se la pizza ha avuto un successo planetario, la pinsa può inserirsi nel medesimo filone, ovviamente con tutti i distinguo del caso.
Come detto, il percorso è iniziato qualche anno fa. La pinsa è esportata in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, e si contano più di 7.000 pinserie certificate nel mondo.
Il percorso è lungo, graduale ma anche molto affascinante, ed è piacevole constatare quanto la pinsa sia già apprezzata all’estero. Abbiamo fatto una piccola ricerca, confrontando l’attuale interesse degli utenti per la pinsa in 5 Paesi: Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. I risultati sono molto interessanti, tra alcune conferme e piacevoli sorprese.
Certamente, non stupisce che l’Italia sia in prima posizione né che ci sia un interesse ben più elevato rispetto al secondo il classifica (Germania), che peraltro ha dalla sua una popolazione del 40% più ampia. Va anche detto che la Germania è il Paese europeo che accoglie il maggior numero di italiani, quasi 1.2 milioni di persone, e questo può aver avuto un ruolo nell’accelerarne la diffusione. In ogni caso, l’interesse è molto incoraggiante ed è dimostrato anche dall’ampio numero di pinserie certificate.
Sia pur con numeri minori, la pinsa è in rampa di lancio anche in Francia, laddove la fase ascendente è avvertibile soprattutto a partire dal 2024, mentre non ha ancora particolare trazione nel mondo anglosassone, in particolare nel Regno Unito e negli Stati Uniti, laddove comunque sono già presenti diverse pinserie certificate.
Pinsa italiana: innovare o adeguarsi ai gusti locali?
Ribadiamo il concetto: la versatilità della pinsa la rende adatta a soddisfare una vasta gamma di gusti e preferenze culinarie. Il suo successo, anche lontano dal Paese d’origine, dipende dalla sua capacità di adattarsi sia a chi desidera creare qualcosa di completamente nuovo, sia a chi cerca di integrarla con i propri sapori tradizionali. In qualsiasi Paese, la pinsa si presta bene ad essere accostata a prodotti da forno simili, ampliando ulteriormente le possibilità a disposizione dei consumatori locali.
Ovviamente, per gustarla al meglio bisogna preservarne l’autenticità, ovvero mantenere la leggerezza e la croccantezza della base, evitando magari di sovraccaricarla con troppi ingredienti che potrebbero comprometterne la consistenza e rovinare l’equilibrio dei sapori. Noi consigliamo, in ogni caso, di utilizzare ingredienti freschi e di alta qualità, preferibilmente di provenienza locale, che si integrino armoniosamente con la base leggera della pinsa.
Ma al di là di questo, è sempre importante sperimentare con le combinazioni di sapori per trovare quella che soddisfa i gusti personali e valorizza al meglio le caratteristiche del prodotto, ovunque ci si trovi.